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"Il gioco del calcio è una sorta di mistero agonistico,[...]la partita di calcio è una lunga trama il cui epos viene colto nei suoi aspetti più evidenti e comuni. Ma come una sinfonia o un poema, anche la partita di calcio può offrirsi in mille e un aspetti diversi a chi la segue con gli occhi, il sentimento e la ragione. La partita è un dramma agonistico completo. L'esito finale determina traumi psicologici ai quali non sono quasi mai indifferenti le coronarie di un uomo bennato[...]" Gianni Brera, 1978

lunedì 12 gennaio 2009

Pato non basta. 2-2 all'Olimpico.


Nel Milan tutto qualità e spettacolo la curiosità è per l'esordio di David Beckham, gettato nella mischia dal 1' . Le sei stelle in campo(Pirlo, Seedorf, Beckham, Kakà, Ronaldinho e Pato) non sembrano trovare i ritmi giusti per costruire la manovra offensiva del Milan e subiscono i contropiedi giallorossi. Il gol di Vucinic è un lampo nella noia del primo tempo dove le due squadre pensano più a studiarsi senza colpire l'avversario(nessun tiro in porta per il Milan nella prima frazione di gioco).
Il secondo tempo è decisamente più divertente e la stella che si illumina è quella di Alexandre Pato.
Il papero prima mette in rete da due passi un pallone invitante servito da Kakà poi nel giro di cinque minuti raddoppia con un gol-capolavoro. Folgorante l'accelerazione con cui supera Mexes(non proprio l'ultimo panchinaro,uno che solo Domenech non convocherebbe in nazionale), magistrale il cucchiao con il quale supera Doni. 2 gol che gelano(non che ce ne fosse bisogno dato le temperature) l'Olimpico e accendono le speranze dei rossoneri di vedere da più vicino i cuginetti capoclasse.
Ma è di nuovo Mirko Vucinic a salvare i suoi da una sconfitta demeritata con un gol di testa che nasce da uno sfortunato rimpallo di Pirlo. Con un po' di fortuna la Roma agguanta il pareggio e va vicino al gol-vittoria con Aquilani. Risponde Kakà ma Doni è prodigioso nell'intervento ke toglie il pallone dalla testa di Pirlo. Finisce 2-2.
Beckham promosso, Pato in serata di grazia, Ronaldinho spento, Seedorf poco lucido, Kakà sacrificato, Pirlo in ripresa. Ecco il borsino delle stelle. La prossima volta però, gradiremmo anche un po' più di grinta e polmoni.

Per Radio Hinterland Federico Quarato