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"Il gioco del calcio è una sorta di mistero agonistico,[...]la partita di calcio è una lunga trama il cui epos viene colto nei suoi aspetti più evidenti e comuni. Ma come una sinfonia o un poema, anche la partita di calcio può offrirsi in mille e un aspetti diversi a chi la segue con gli occhi, il sentimento e la ragione. La partita è un dramma agonistico completo. L'esito finale determina traumi psicologici ai quali non sono quasi mai indifferenti le coronarie di un uomo bennato[...]" Gianni Brera, 1978

martedì 20 gennaio 2009

Kakà - Milan: ancora insieme.


"Tutti i messaggi che mi arrivavano dicevano di scegliere con il cuore e penso che alla fine questa scelta è stata così. Non è assolutamente economica. Ci sono state delle notizie, delle voci, tante speculazioni, che in questi giorni fanno fatto anche una brutta idea di mio papà. Non è così, io non ho mai litigato con mio papà. Le mie decisioni sono sempre in famiglia, mia moglie è stata bravissima, mi ha aiutato, mi ha sempre sostenuto in tutte le mie decisioni. La mia famiglia è stata bravissima e in nessun momento mi ha spinto ad andare da una parte o dall'altra. Alla fine ha contato la mia storia, dove sono legato e dove è in realtà il mio cuore. Tutti i messaggi che mi arrivavano mi dicevano di scegliere con il cuore. E io così ho fatto. Non è una stata una scelta economica. È sempre stato il Milan ad accontentarmi. Devo ringraziare Galliani, Berlusconi, Leonardo che è più di un amico. Ora voglio solo stare tranquillo e vincere. La gara di sabato è stata fuori dal comune, ero molto emozionato, anche dai tanti bambini che mi hanno dedicato i loro disegni. Quando sono andato via dal San Paolo una parte del pubblico, mi contestava. Ora tutti i tifosi sono qui a gridare il mio nome, sono molto contento. Sono a casa con un paio di amici a festeggiare. Il Milan è casa mia, nemmeno per trenta secondi ho pensato di andare al Manchester City".
Queste le parole di Kakà a Milan Channel, parole che hanno messo fine a una telenovela che ha sicuramente agitato le acque del calciomercato e messo in apprensione i tifosi rossoneri.
In via Aurelio Saffi ieri sera (dove mi trovavo per Radio Hinterland), sotto il portone di casa Leite una cinquantina di tifosi aspettavano un annuncio importante. Così è stato, Kakà si è affacciato dalla finestra della sua abitazione sorrdendo e battendo le mani, dopo qualche secondo eccolo mostrare la maglia rossonera. Nel frattempo Silvio Berlusconi interviene al Processo di Biscardi per confermare quello che da qualche ora era nell'aria, Ricky non si muove.
E' finita l'agonia dei tantissimi tifosi che mai avrebbero immaginato la propria squadra senza il suo idolo incontrastato.
Ha vinto l'attaccamento alla la maglia, l'amore dei tifosi, il legame con la città; da tutto questo ne è uscito un Kakà eroe, capitano subito dopo Maldini?
Forse, ma come dice Ricky si può essere leader senza fascia, e lui lo è, ora più che mai.
Mexes, Essien e Adebayor?
Kakà, Kakà, Kakà: tutta la vita.

Per Radio Hinterland Federico Quarato