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"Il gioco del calcio è una sorta di mistero agonistico,[...]la partita di calcio è una lunga trama il cui epos viene colto nei suoi aspetti più evidenti e comuni. Ma come una sinfonia o un poema, anche la partita di calcio può offrirsi in mille e un aspetti diversi a chi la segue con gli occhi, il sentimento e la ragione. La partita è un dramma agonistico completo. L'esito finale determina traumi psicologici ai quali non sono quasi mai indifferenti le coronarie di un uomo bennato[...]" Gianni Brera, 1978

domenica 22 febbraio 2009

Addio a Candido Cannavò


Si è spento questa mattina alle 8:45 nell'ospedale Santa Rita in Milano il direttore onorario della Gazzetta dello Sport. Candido Cannavò aveva 78 anni ed era stato ricoverato nella giornata di giovedi scorso dopo un malore accusato proprio nella sede del quotidiano sportivo, mentre si trovava in mensa con tutti i suoi colleghi. Candido aveva detto ai suoi figli che ce l'avrebbe fatta anche questa volta, fino all'ultimo è rimasto attaccato al suo giornale, ricordando ai capi redattori in quale archivio aveva salvato l'articolo per venerdì. Da quando non era più direttore, Cannavò scriveva il suo editoriale -rubrica all'interno del quotidiano dal titolo Fatemi Capire, analizzando il campionato e le coppe di calcio e raccontando tutto lo sport in generale facendo risaltare quel tratto inconfondibile della sua scrittura. Svogliando la "rosa" di questi ultimi due giorni si sente già la mancanza di quella penna così importante, l'abitudine di leggere i suoi articoli di capire i pensieri di un uomo che è stato immerso nello sport e per quasi ventanni alla direzione del maggiore quotidiano sportivo. Infatti Cannavò lascio la poltrona più importante di Via Solferino (sede del gruppo RCS) nel marzo del 2002 andando poi a ricoprire il ruolo che tutt'oggi lo vedeva protagonista come direttore editoriale dell'Area Sport; diciamo che quell'undici marzo del 2002 non fu un addio, ma soltanto un'arrivederi ai suoi lettori che avrebbero continuato a seguirlo anche nelle vesti di editorialista. Sicuramente oggi viene a mancare un uomo che ha segnato il destino del "suo" quotidiano sportivo ma che ci ha fatto vedere lo sport forse da un lato che noi comuni mortali non avevamo notato; è stato e sarà l'esempio per tutti quei giovani che vorranno avvicinarsi a questo lavoro stupendo. Credo che a questo punto le parole siano state già troppe, ti ricorderemo sempre come l'uomo della rosa...ciao direttore

La redazione di "Tutti pazzi per il calcio"