TUTTI I VENERDI' ALLE 18.40. NON MANCATE!

"Il gioco del calcio è una sorta di mistero agonistico,[...]la partita di calcio è una lunga trama il cui epos viene colto nei suoi aspetti più evidenti e comuni. Ma come una sinfonia o un poema, anche la partita di calcio può offrirsi in mille e un aspetti diversi a chi la segue con gli occhi, il sentimento e la ragione. La partita è un dramma agonistico completo. L'esito finale determina traumi psicologici ai quali non sono quasi mai indifferenti le coronarie di un uomo bennato[...]" Gianni Brera, 1978

sabato 14 marzo 2009

Caro Moratti, potevi tenerti Mancini.


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Saltata la panchina di Mancini dopo l’eliminazione per mano del Liverpool, Moratti ha puntato tutto su Mourinho, uno che la coppa dalle grandi orecchie l’aveva già conquistata con il Porto facendo un mezzo miracolo, diciamocela tutta. E dire che non ci voleva un miracolo questa stagione per interrompere il lungo digiuno dei nerazzurri nell’Europa che conta. La squadra era più che competitiva e il distacco in campionato sulle inseguitrici lo dimostra ampiamente. A rinforzare l’Inter di Mancini già plurititolata in Italia sono arrivati Muntari, l’altro Mancini e Quaresma, fortemente voluti dallo Special One.

Mourinho doveva raggiungere un obiettivo quest’anno, è inutile girarci intorno, ha fallito.

Mourinho ha fallito con il suo 4-3-3 nel quale erano impiegati proprio Mancini(inamovibile della panchina del Meazza) e Quaresma(spedito al Chelsea in prestito gratuito) tornando a proporre il 4-4-2 vincente e collaudato di Mancini. E Muntari? Arrivato per sostituire Lampard nella campagna acquisti chiesta dal portoghese, nella notte dell’Old Trafford ha fatto persino peggio di Vieira, uno che a fine stagione dovrebbe cominciare a chiedere la pensione.

E che dire del trattamento riservato a Balotelli, uomo simbolo dell’ultimo scudetto, giovane di grandissimo talento lanciato da Mancini, messo in castigo (la squadra primavera) per abbassare quelle arie da superuomo. Il risultato? Quando è tornato Mario ha ripreso a segnare regalando i tre punti a Bologna, segnando a Genova e salvando la squadra dal tracollo interno con la Roma mentre caratterialmente ha dimostrato di aver fatto tre passi indietro con il teatrino visto a Manchester nei confronti di Cristiano Ronaldo, non proprio l’ultimo arrivato insomma.

Caro Moratti, ma non potevi tenerti Mancini? A lui bastavano Aquilani e Konko, e non lo pagavi certo undici milioni di Euro all’anno. Quanto fa male vedere i tuoi tifosi ancora scontenti di uno scudetto che non li appaga più? E sentire Galliani dichiarare queste frasi dopo la partita?

“Vorrei ricordare solo un dato che nessun giornale tratta oggi: i Red Devils hanno perso con il Milan la semifinale del 2007 a San Siro, poi da quel giorno in poi ci sono state ben 21 gare in Champions senza una sconfitta. Inoltre l’ultima volta che il Manchester ha perso all’Old Trafford è stata in occasione dell’ottavo di finale nel 2005 sempre contro di noi quando vincemmo 1-0 grazie ad un gol di Crespo. Questo vorrà pur dire qualcosa”.

Ma soprattutto, come dargli torto?

Caro Presidente, per vincere la Champion’s League la Sua Inter ha tutte le carte in regola, manca solo un po’ di continuità sulla panchina, quella continuità che Mancini, scudetto dopo scudetto, Coppa Italia, dopo Coppa Italia, stava dando ad un gruppo vincente.

Mourinho non poteva farcela al primo colpo, è già stato miracolato una volta nel 2004, impossibile pensare al bis. Si tenga stretto lo scudetto, senza ascoltare troppo l’osservatorio sugli errori arbitrali che glielo toglierebbe subito. Avranno torto? Può darsi certo, ma la mano di Adriano nel derby, il tuffo di Balotelli con la Roma e il fuorigioco di Maicon a Siena li abbiamo visti tutti.

E Mourinho che dice? Milan: zero titoli, Roma: zero titoli”.

Inter? Un titolo. Forse.

Federico Quarato

In bocca al lupo Roberto!

Roberto Donadoni è il nuovo tecnico del Napoli. Queste le prime parole dell’ex rossonero da tecnico dei partenopei.

«So che c’é molto da lavorare e che già domenica ci aspetta una partita tosta e delicata, ma in ognuno di noi c’é l’ ambizione di puntare il più in alto possibile in una piazza che ha conosciuto anni fantastici. C’é bisogno di dare un segnale positivo. Nelle prossime ore sentirò Reja che è un’ ottima persona e che qui ha ottenuto risultati importanti. Non parliamo di Europa, non ha senso, cerchiamo di far bene gara dopo gara e poi vedremo strada facendo».

Donadoni è ancora amatissimo a Milano per i suoi splendidi trascorsi da calciatore.

Nell’estate del 1986 venne acquistato dal Milan con cui rimase fino al 1996, inanellando una serie impressionante di trionfi. Titolare e cardine della formazione rossonera sia con Arrigo Sacchi che con Fabio Capello vinse sei scudetti (1987/1988, 1991/1992, 1992/1993, 1993/1994, 1995/1996, 1998/1999); tre Coppe dei Campioni (1988/1989, 1989/1990, 1993/1994); due Coppe Intercontinentali (1989, 1990); tre Supercoppe Europee (1989, 1990, 1995) e quattro Supercoppe Italiane (1989, 1992, 1993, 1994). Torno al Milan nel Gennaio del 1997 per restare con i rossoneri due anni (24 presenze) conquistando il suo ultimo scudetto italiano nella stagione successiva.

In bocca al lupo Roberto Luci a S.Siro Donadoni!

Federico Quarato

martedì 24 febbraio 2009

Muorinho:"Vinciamo noi!"

Il tecnico dell’Inter Josè Mourinho presenta così la partita di Champion’s di domani sera contro il Manchester United.

«Ci presentiamo in una forma fisica e psicologica forte e tatticamente sappiamo cosa dobbiamo fare in campo. Non voglio che i miei giocatori si sentano sotto pressione, voglio che giochino questa partita con grande piacere e la prima cosa che dirò domani loro è che ho grandissima fiducia sul fatto che possiamo farcela . Conosco il Manchester dal 2004, è la miglior squadra al mondo a giocare in contropiede, uccide il suo avversario in transizione, ha Berbatov che ha qualità tecniche fantastiche e poi Ronaldo, Rooney, Tevez o Park che fanno la differenza dando profondità, velocità, ci vorrà una grandissima concentrazione. Abbiamo bisogno del sostegno del pubblico. Se sappiamo che all’Old Trafford giocheremo contro 12, il Manchester a San Siro deve giocare contro 12. infortunato. Mi aspetto una grandissima partita, voglio che il mondo sia felice di guardare questa sfida in tv»

C’è grande fiducia da parte del portoghese che spera quest’anno di tornare a conquistare quella coppa già conquistata sulla panchina del Porto nel 2004.

Federico Quarato

Beckham:"Crediamo nello scudetto."

A Milanello c’è chi ancora chi crede alla rincorsa sull’Inter. Si tratta di David Beckham uno dei protagonisti di questa stagione rossonera. Intervistato all’Adidas Store, protagonista di un’operazione pubblicitaria, l’ex di Manchester e Real ha rilasciato diverse dichiarazioni sulla sua situazione e su quella del suo attuale club.

«E’ stato importante restare attaccati alla Juve. Lo scudetto? Non dico mai che è finita, anzi lavoro duramente perché i punti che attualmente ci dividono dall’Inter si riducano. E’ vero che i punti di distacco dall’Inter sono tanti, ma io continuo a pensare che siamo la squadra italiana più forte». Sulle dichiarazioni velenose di Mourinho: «Per me lui è un grande manager, come allenatore lo rispetto. Ma non penso che Inzaghi meriti di essere squalificato. E’ un grande giocatore che lavora duro per la squadra, per noi è molto importante». Il centrocampista inglese ha poi continuato parlando del suo futuro in rossonero: «In questi giorni non ho parlato con nessuno dei Los Angeles Galaxy, se ne è occupato il mio avvocato». Sulla supersfida di Champion’s David sembra avere le idee chiare:«Da rossonero e da tifoso di vecchia data del Manchester non posso che tifare per lo United. Penso comunque che la triplice sfida Italia - Inghilterra offrirà delle bellissime partite. Infatti domani sera sarò a S. Siro».

Federico Quarato

domenica 22 febbraio 2009

Addio a Candido Cannavò


Si è spento questa mattina alle 8:45 nell'ospedale Santa Rita in Milano il direttore onorario della Gazzetta dello Sport. Candido Cannavò aveva 78 anni ed era stato ricoverato nella giornata di giovedi scorso dopo un malore accusato proprio nella sede del quotidiano sportivo, mentre si trovava in mensa con tutti i suoi colleghi. Candido aveva detto ai suoi figli che ce l'avrebbe fatta anche questa volta, fino all'ultimo è rimasto attaccato al suo giornale, ricordando ai capi redattori in quale archivio aveva salvato l'articolo per venerdì. Da quando non era più direttore, Cannavò scriveva il suo editoriale -rubrica all'interno del quotidiano dal titolo Fatemi Capire, analizzando il campionato e le coppe di calcio e raccontando tutto lo sport in generale facendo risaltare quel tratto inconfondibile della sua scrittura. Svogliando la "rosa" di questi ultimi due giorni si sente già la mancanza di quella penna così importante, l'abitudine di leggere i suoi articoli di capire i pensieri di un uomo che è stato immerso nello sport e per quasi ventanni alla direzione del maggiore quotidiano sportivo. Infatti Cannavò lascio la poltrona più importante di Via Solferino (sede del gruppo RCS) nel marzo del 2002 andando poi a ricoprire il ruolo che tutt'oggi lo vedeva protagonista come direttore editoriale dell'Area Sport; diciamo che quell'undici marzo del 2002 non fu un addio, ma soltanto un'arrivederi ai suoi lettori che avrebbero continuato a seguirlo anche nelle vesti di editorialista. Sicuramente oggi viene a mancare un uomo che ha segnato il destino del "suo" quotidiano sportivo ma che ci ha fatto vedere lo sport forse da un lato che noi comuni mortali non avevamo notato; è stato e sarà l'esempio per tutti quei giovani che vorranno avvicinarsi a questo lavoro stupendo. Credo che a questo punto le parole siano state già troppe, ti ricorderemo sempre come l'uomo della rosa...ciao direttore

La redazione di "Tutti pazzi per il calcio"

venerdì 13 febbraio 2009

Si avvicina il Derby di Milano. L'ultimo per Maldini


Mancano poche ore alla grande sfida che domenica sera vedrà scendere in campo Inter e Milan per quello che sarà il derby di Milano. Sono 268 i derby fin qui disputati. Il bilancio della sfida vede in vantaggio il Milan con 105 vittorie contro le 91 dell'Inter. Per quanto riguarda le gare giocate con l'Inter padrona di casa, da quando il campionato è a girone unico, si contano 74 precedenti: 25 successi nerazzurri, 22 rossoneri e 27 pareggi, che rappresentano il risultato più ricorrente. Curioso il conteggio dei gol fatti e subiti: 101 per entrambe le squadre. Questa partita potrebbe significare addio scudetto per il Milan nel caso non riuscisse a fare risultato; l'undici di Ancelotti arriva da una settimana tormentata da voci di mercato sia per il suo allenatore - prima la pista Chelsea smentita dallo stesso allenatore ora sembra spuntata la pista Real Madrid- che per Backham il quale oggi potrebbe essere il giorno decisivo per raggiungere l'accordo con i Galaxy e prolungare con un contratto la sua permanenza al Milan. Ma torniamo al derby, grande assente Kakà, che non è riuscito a recuperare, lascia il posto al tridente formato da Ronaldinho - con un nuovo taglio di capelli - Seedorf e Pato unica punta. In difesa ritorna Kaladze con al fianco Paolo Malini - probabilmente l'ultimo derby per lui che ne ha giocati 55 - e Pirlo a centrocampo. Sulla sponda Inter, la vittoria potrebbe significare allungo decisivo a +11 sui cugini e possibile fuga verso la vittoria. Mourinho ha preparato al meglio questa partita, ci sarà il solito dubbio fino alla fine su chi schiera in attacco al fianco dell'insostituibile Ibra, intanto dall'ultimo allenamento arriva qualche preoccupazione; il brasiliano Maicon ha lasciato il campo per un problema fisico, seguiremo i successivi sviluppi. Non ci resta che aspettare domenica sera e goderci questa grande partita.

Per Radio Hinterland Manuel Carpinelli

Addio Giacomo


Il mondo del calcio oggi è in lutto per la scomparsa di un suo figlio; è morto all'età di 68 anni Giacomo Bulgarelli dopo una lunga malattia. La morte è stata comunicata dal sito del Bologna Calcio giovedì sera; nel comunicato si legge:"Tutto il Bologna Fc 1909, presidente, dirigenti, tecnici, giocatori e dipendenti si stringe alla famiglia nel ricordo di Giacomo, la più grande bandiera rossoblù". Nato a Portonovo di Medicina il 24 ottobre 1940 è stato campione europeo con la Nazionale italiana nel 1968. Legò la sua carriera al Bologna, di cui fu a lungo capitano e con cui vinse lo scudetto nel 1964 (dopo uno storico spareggio contro l'Inter). Negli ultimi anni faceva spesso il commento tecnico nelle telecronache al fianco di Bruno Pizzul e Massimo Caputi. Inoltre i più giovani ricorderanno sicuramente la sua voce nella telecronaca per il videogame "FIFA 2002".

Per Radio Hinterland Manuel Carpinelli